1990 - 1994
La superficie delle opere di Gabriella Benedini si arricchisce di elementi, assemblati a costruire nuovi volumi come nelle Icone, dieci piccole tavole nere, dalle quali emergono forme quasi scultoree (AGB 0401: 0402: 0403; 0404; 0755; 0842; 1225) del 1992, cui ne va aggiunta un’altra dello stesso anno, anche se riporta il titolo Frammenti (AGB 0914); completano la serie una tavola del 1989 (AGB 2181) e una del 2001 (AGB 1337).
Molti i lavori di formato quadrato di piccole dimensioni (20 x 20), declinati per lo più nel blu profondo, che caratterizza l’opera dell’artista, ma anche alcune tavole di grande formato (70 x 100) dedicate a stelle e costellazioni: Isola di Sirio, Isola di Andromeda, Isola del Carro, Isola di Pan e Isola di Diogene (AGB 0027, 0028, 0029, 0030, 0031, 0037) tutte datate 1993.
A questo medesimo periodo appartengono numerose carte (AGB 0567; 0767; 0770; 0775; ma anche 0287; 0971; 1168), in cui lo spessore è dato in molte occasioni dalla sovrapposizione di materiali differenti e Claudio Cerritelli riconosce «[…] l’attitudine di Benedini a usare la superficie come epidermide su cui scrivere, incidere, segnare e inventare sensazioni tattili […]» [1] .
