Libri
«Non so mai quello che “scriverò” nei miei libri o “dipingerò” sulle mie superfici: dipende dagli incidenti che accadono ai vari elementi combinati tra loro. Lentamente ho imparato a riconoscere i criteri del loro accordarsi, le qualità sottili della loro armonizzazione. Ora so che un’opera è sempre un libro, ed è tanto più riuscita quanto più è leggibile. E’ come una sorta di luminosità la cui sorgente resta ignota, misteriosa, una sorta di dramma senza pretesto teatrale, qualcosa di intenso e fluido al tempo stesso.» [1]
Gabriella Benedini
