2005 - 2009
Nel 2005 Gabriella Benedini elabora le grandi Mappe su garza (AGB 0050, 0051, 0052, 0053). «La “mappa” è il luogo della materia vivente, in essa l’artista registra le onde cerebrali e le fluttuazioni che la mano sollecita, generando sonorità tattili, sensazioni provate in prima persona. Si potrebbe persino dire che nel trattamento delle carte si sente la pressione dei polpastrelli come sensori di una dimensione ricca di valenze inesplicabili.» [1] commenta Claudio Cerritelli nel catalogo della ampia personale a Cremona nel 2006.
Inoltre al 2005 risalgono Reperti, tavole nere (40 x 60: AGB 0055, 0056, 0057, 0058) esposte nella mostra di Reggio Emilia Le arpe di Ninive [2] , cui se ne aggiunge un’altra (AGB 0599) presentata alla mostra Mongarte nel 2007 [3] .
E a proposito di questo colore Gabriella Benedini dichiara: «[…] il nero è un accumulo di sedimenti, è uno dei colori più intensi.» e ancora «[…] il nero dà un peso, una fisicità alle cose.» [4]
