1995 - 1999
In questo arco temporale si collocano, tra le molte opere, due serie: Spartito (AGB 0325; 0326, 0327; 0328; 0844; 0845; 0846; 0847; 0848; 0849; 0850; 0851; 0862; 0863; 0864; 0898; 0899; 0987; 1294), costituita da diciannove tavole, nelle quali la superficie bianca è solcata e impreziosita da sottili elementi, e Notturno, costituita da dieci piccole opere quadrate blu (AGB 0852; 0853; 0854; 0855; 0856; 0857; 0858; 0859; 0860; 0861).
Al bianco, giocato in un'infinità di sfumature, Gabriella Benedini è molto legata e infatti afferma: «il colore bianco è la somma misteriosa di tutti i colori, un modo di contemplare la luminosità interiore dello spazio» [1] e ancora «Per me il colore è sempre in funzione di un contenuto, di una sostanza mentale. […] Adesso faccio delle opere bianche, ma con dei riflessi che le arricchiscono. In un certo senso il bianco è partire da una tabula rasa, certamente mi viene dagli attraversamenti del deserto.» [2]
Inoltre nel 1995 realizza tre grandi Vele su garza (AGB 0389, 0390, 0391) intitolate a Persefone, la divinità che congiunge la vita terrena e quella dell’aldilà, cui l’artista ha dedicato molti lavori.
