1970 - 1974
Riferendosi alle opere esposte alla personale del 1971 al Palazzo dei Diamanti di Ferrarra [1] Gianni Cavazzini scrive: «Il nucleo pulsante della vita è il tema continuo della ricerca di Gabriella Benedini: da anni ormai la pittrice opera a contatto con il respiro con il tessuto vibratile che racchiude il mistero dell’origine dell’uomo: è una esplorazione assidua e silenziosa, condotta con rigorosa concentrazione mentale.» [2]
E Mario De Micheli, nella presentazione della citata mostra, sottolinea che «[…] nei quadri di Gabriella Bendini s’incontra così spesso il mtivo delle genesi, il tema della capsula trasparente dentro cui s’intravede la presenza embrionale della vita, i segni di una polluzione celeste, il ruotare di nuclei, di pollini astrali, di globuli, di gemme. E’ una sorta di mitologia inedita che la Benedini insegue e raffigura sulla tela [..] sciogliendo azzurri leggeri, limpidi vapori, impalpabili garze: una mitologia non metafisica, ma organica, il cui signiiocato va inteso come impulso verso una ricostruzione dell’universo secondo una ritrovata legge di assoluta disponibilità alla vita.»
Questa ricerca, che scava nell’embrione quale forma originale della vita, caratterizza i primi anni settanta, anni in cui inizia a eseguire grandi tele dalla colorazione piuttosto brillante e pulita.
