Vari

Generosa e disponibile, curiosa e spesso sperimentatrice, Gabriella Benedini aderisce a varie proposte, presentando in ogni occasione lavori che riflettono la sua originale ricerca e la sua poetica.

Attorno alla metà degli anni Settanta decora con sottili grafismi, che creano un gioco di chiaroscuro, e inserti in ottone brillante e piombo una colonna (AGB 2222) in gesso in un appartamento in Brianza.

Nel 1994 è chiamata da Anty Pansera a partecipare a Invenzioni d’autore all’interno della più articolata manifestazione Il tempo del ventaglio Memorie ferraresi e invenzioni d’autore, a cura di Anna Maria Visser Travagli e Chiara Toschi Cavalieri [1] . Le “invenzioni d’autore”, vale a dire interpretazioni di artisti e designer del tema del ventaglio, sono battute all’asta per l’acquisto di una postazione per non vedenti alla Biblioteca Ariostea della città. E Gabriella Benedini presenta Un ventaglio per Colombo (AGB 0301), che si inserisce nella forma di un goniometro di legno, tipologia da lei proposta e utilizzata in quegli anni.
Il ventaglio, o meglio la decorazione di un semplice ventaglio di carta, è anche l’omaggio natalizio a un’amica collezionista nel 2013: segni sottili ed eleganti solcano le superfici dei due lati (AGB 1821).

Aderisce con Emily (AGB 0594), omaggio alla poetessa Emily Dickinson, al progetto Pigotte d'autore. 101 artisti e stilisti vestono e interpretano la bambola dell'UNICEF, allo scopo di recuperare fondi per le iniziative di tutela e salvaguardia dell’infanzia. L’asta benefica, che si svolge presso la Società del Casino di Reggio Emilia il 22 novembre 2003, è corredata da un catalogo.
Analogo spirito umanitario anima Sorsi di pace (AGB 1011), arricchimento di una preziosa bottiglia di vino  creata per l’VIII edizione dell’asta benefica promossa da Emergency per sostenere lo sviluppo dell’ospedale Goderich in Sierra Leone [2] . Ed è pure realizzata per un progetto di carattere benefico la reinterpretazione di una Cravatta  (AGB 0618).  

Risponde alla richiesta di un appassionato collezionista Ovazione (AGB 0784), un uovo di struzzo che si trasforma in una sorta di mappamondo, realizzato nel 1999 in occasione della mostra Ovazione Collezione Aprile di Cimia [3] e omaggio a un grande collezionista e artista, Guglielmo Achille Cavellini detto Gac, è l’opera Per Achille invulnerabile malgrado il tallone (AGB 2304), realizzata nel 1998 su invito di Martina Corgnati, che cura la rassegna Buon compleanno Gac! ordinata nello Spazio Espositivo per l'arte a Concesio San Vigilio (BS) [4] .

Realizza uno Specchio gotico (AGB 0798) per Foeminilia Memorie ferraresi e invenzioni d'autore,  manifestazione a cura di Anty Pansera e Chiara Toschi Cavalieri, sempre a scopo benefico, promossa da Soroptimist Internationale Club di Ferrara [5] , mentre espone un altro Specchio (AGB 0443) – accanto a due progetti per una testiera di letto (AGB 0442 e AGB 2204) - nel 2008 per la mostra  Artist-e-design. Letto e riflesso, a cura di Anty Pansera, Silvana Peira e Mariateresa Chirico, all’interno del grande evento, articolato in numerose rassegne, DcomeDesing La mano la mente e il cuore in occasione di Torino World Design Capital. 

Espressione dell’attenzione ai problemi ecologici è Fioriranno domani (AGB 1924), appositamente creato per la rassegna Art Spaces gli spazi dell'arte, a cura del Nuclear Decomissioning Science at the service of future generations e presentata da Sandro Pamiggiani [6] . 

Nel 2019 realizza l’intervento su un oggetto di culto,  una famosissima chitarra elettrica Gibson Les Paul (AGB 1745) per la terza edizione della rassegna Gibson: The sound of art [7] , promossa da Spaziotemporaneo di Milano in occasione della Milano Music Week 2019.

Piccole sculture da “trasporto”, realizzate in più esemplari sono le scatole blu (AGB 1167, 1170) datate 1995, in cui ritornano i motivi della cosmogonia di Gabriella Benedini, mentre è un pezzo unico il Girocollo (AGB 1250) in metallo, progettato nel 1980 (AGB 2216) per una coppia di amici e realizzato dal marito Giorgio Azzoni. Alla medesima ricerca si riferiscono anche alcuni altri progetti di gioielli che non risultano realizzati (AGB 2214, 2215, 2217).

Erano gli auguri agli amici le lettere in ceramica datate 1980, 1981 e 1982 (AGB 1033; 1840; 2173; 2174) e per alcuni amici nel 1963 realizza un piccolo Crocefisso in ceramica smaltata (AGB 2199). In terracotta smaltata realizza nel 1968 pure una piccola placca caratterizzata dai segni del suo particolare linguaggio (AGB 2301), elementi che ritornano, uniti a tessuto e fili, nella mattonella in cotto (AGB 2302) elaborata nel 1999 per la Galleria Epicentro di Barcellona Pozzo di Gotto in occasione della VI edizione della manifestazione ideata nel 1994 dall’artista Nino Aabbate.
E ancora è una vecchia tegola in cotto (AGB 2326 ) il supporto su cui, attorno al 2015, delinea sottili grafisimi.

Infine la Forma del suono (AGB 0642), 2003, è una formella in bronzo, tirata in quattro esemplari. E’ parte di un progetto di  Lino Tiné, proposto come Collezione n. 5, insieme a formelle di Antonio Fomez, Lino Tiné, Umberto Mariani, Turi Simeti, Walter Valentini, Ercole Pignatelli, Ignazio Moncada. 

Prende parte nel 2021 al progetto Sono tazza di te [8] con l’opera-scultura Herat (AGB 2233) che riutilizza un vetro afghano, ricordo dei suoi viaggi, e un piattino di legno d’ulivo, reinterpretati in un iconico set per il tè. La composizione è donata, insieme alle altre proposte di donne artiste/artigiane e designer invitate, a favore della Fondazione Arché, che aiuta le donne in difficoltà.

Trae spunto dal viaggio in Afghanistan anche l’opera (AGB 2257) con la quale nel febbraio 2022 aderisce all’iniziativa Cento Artiste solidali con le donne afghane, curata da Gabriella Brembati e promossa dalla Galleria Scoglio di Quarto [9] per indurre a una riflessione sulla condizione delle donne afgane all’indomani del ritorno del regime dei Talebani. Nella forma conclusa di un piatto di cartone Gabriella Benedini inserisce una collana proveniente dal paese asiatico.

Da ultimo, nel dicembre 2022 partecipa con Come il presepe di quando ero bambina (AGB 2277) all’esposizione Dio  nasce. Riflessi del Natale nell’arte contemporanea, a cura di Andrea Dall’Asta e Maria Chiara Cardini alla Galleria San Fedele di Milano [10] .