Multipli

Tra il 1983 e il 1984 Gabriella Benedini realizza dei multipli [1] , intitolati Lettere italiane ed Enigma. Alla base di questi lavori compaiono delle riproduzioni tratte da un disegno dell’artista, sulle quali sono operati degli interventi che rendono unico ogni singolo lavoro. Tali interventi sono costituiti da disegni, ma anche dall’applicazione di carte e l’opera è spesso completata con l’inserimento di un uovo di marmo, chiaro simbolo di fecondità. Il tutto  racchiuso in una cassettina di plexiglas che dà forma a un vero e proprio oggetto artistico.

Si tratta di due differenti tipologie, proposte ciascuna in più esemplari, mutuando in alcuni casi la numerazione dal mondo dell’incisione e sottolineando, in questo modo, l’aspetto di riproducibilità: ne nasce un dialogo, dunque, di chiara valenza concettuale, tra unicità dell’opera d’arte e serialità. La prima tipologia, declinata per così dire in tre serie datate 1983, è intitolata Lettere Italiane - mutazione [2] , riprendendo il titolo di una serie di dipinti dei medesimi anni (AGB serie A: 0765; 0935; 1014; 1613; serie B [3] : 1180; 1249; 1866; 2106). La terza serie - di cui a oggi sono stati reperiti due esemplari AGB 1295; 2172 - è caratterizzata dalla presenza di un disegno che si rifà al dettaglio della conchiglia della Pala di Brera di Piero della Francesca. 

L’anno successivo, 1984, è realizzato un altro ciclo di multipli, Enigma, caratterizzato dalla presenza di una striscia di carta abrasiva parzialmente incollata sopra la riproduzione, così da creare un gioco di ombre e quindi di profondità, completati dal piccolo uovo di marmo (AGB 0766; 1035; 1116; 1852).

Sono state reperite inoltre altre quattro opere, tutte datate 1984, con la medesima impostazione delle precedenti, ma nelle quali solo la riproduzione circolare del disegno dell’artista è inserita in una sorta di semisfera. Una (AGB 2300) ripropone il disegno delle Lettere italiane-mutazione serie A, ma riporta solo la seconda parte del titolo e non presenta l’uovo. Le altre tre, intitolate  Mutazione (AGB 1853 e 2298) e una Mutazione-Trasmutazione (AGB 2299), presentano differenti disegni. Un’altra, infine, (AGB 1144) è inserita in una cassettina di plexiglas.

Alla tipologia dei multipli per le caratteristiche formali analoghe si può riferire un’altra serie di lavori legati alla cosmogonia: i Segni d’aria, datati 1984-1986 e ispirati alle dodici costellazioni (AGB 0472-0483), esposti tutti in serie in occasione della mostra Ritorno a Itaca [4] cui si aggiungono due altre prove stilisticamente molto simili (AGB 1028 e 2073).