Installazioni
La prima installazione realizzata da Gabriella Benedini data 1980; si tratta di Mutazione (AGB 463), esposta alla Galleria Il Salotto di Como [1] , e presenta una riflessione sul tema del geode al centro di molti dipinti di quegli anni e qui proposto in forma tridimensionale.
Negli anni Ottanta seguono tre installazioni pensate per altrettante differenti rassegne: Osservatorio (AGB 382), 1985, esposto alla mostra“Carte cielesti”(Astronomia come provocazione estetica) [2] , costituito da dodici tavolette che alludono ai mesi, sormontate dalla luna e dal sole e da un meteorite; Teatro di Persefone (AGB 413), 1986, composizione pensata per essere spedita oltreoceano ripiegata in una scatola. Infatti è ideata per la rassegna Projeto Vermelho-Progetto Rosso Operacao Experimental [3] ed è costituita da legni dipinti e carte rosse e nere. Le prime rimandano al melograno e alla presenza di Persefone sulla terra mentre quelle nere alludono alla sua presenza negli Inferi. Infine Nozze di Psyche (AGB 297), 1987, per la rassegna La Favorita e il Coccodrillo. Gabriella Benedini Lucia Pescador [4] , curata da Rossana Bossaglia, è composta da un grande disco di carte dipinte incollate su garza ai cui piedi compaiono carte bruciate e frammenti di melograno.
Venti anni più tardi l’installazione Le arpe di Ninive è allestita per l’omonima rassegna a cura di Sandro Parmiggiani [5] , composta di due imponenti arpe (AGB 0048 e 0049), espressamente realizzate nel corso del 2005 per l’esposizione di Reggio Emilia, e alla quale fa riferimento il testo in catalogo [6] . Purtroppo, però, non esistono immagini di questa installazione. Nella stessa mostra è presentato anche Il mare di piombo (AGB 0054), indicato in seguito erroneamente come Le arpe di Ninive [7] , composto di un’arpa (AGB 0145) affiancata da frammenti e lastre di piombo.
Nel medesimo anno Ritorno a Itaca (AGB 0137), per l’omonima rassegna cremonese [8] a cura di Claudio Cerritelli, è costituito da tre elementi in vetroresina, diversificati nelle decorazioni in superficie e negli inserti. «Le superfici sono ricche di intarsi, di modulazioni lineari, di gamme luminose che dal raffinato grigio vanno verso le dominanti del bianco e del nero, fattori percettivi dettati anche da forme ritagliate in sottili lamine di piombo. L’effetto fa pensare agli elmi dei guerrieri o a dettagli di armature direttamente modellati sul corpo, propensi ad assottigliarsi, non ad aggiungere spessore plastico. L’immagine […] è infatti lirica e del tutto spaesante, non rappresenta forme simboliche ma vive nella silente atmosfera della memoria, gioca sull’esperienza della ricongiunzione ma soprattutto indica la possibilità di evocare altri sensi di navigazione: così il viaggio di Benedini non subisce contraccolpi e si mantiene aperto all’infinito.» [9]
Risale al 2006 la prima versione della Nube di Magellano (AGB 0640), appositamente ideata per Arte ambientale, Montemarcello - Località Marrana (La Spezia), rivista e riallestita nel 2019. Così la descrive l’artista [10] «Ho posto sulla base circolare che copre una piccola piscina una mia Arpa solare, si tratta di una scultura in resina bianca che ricorda il frammento di una barca nel cui corpo concavo è conficcata un’asta di ferro che a seconda della posizione del sole sposta la propria ombra attorno. Sul terreno della vasta piazzola recintata da siepi sono indicati i nomi delle costellazioni con scritte e grafici che suggeriscono la mappa della volta stellare antartica, sulla stessa superficie sono posati frammenti della stessa Arpa solare che affiorano come reperti di una fortunosa navigazione.»
All’anno successivo vanno ascritte due installazioni realizzate per la mostra Mongarte. Racconti plurimi del Riciclaggio Gabriella Benedini Seconda edizione 2007 [11] , a cura di Marisa Zattini. Si tratta di alcuni reperti a forma di Croce (AGB 0601) nella Chiesa del Suffragio e di un grande tondo appoggiato all'altare, completato da alcuni frammenti, nella Cappella Paciotti (AGB 0600). Quest’ultima opera viene ripresa, quasi uguale (AGB 0517), nel 2008 in occasione della rassegna Gabriella Benedini I relitti o la memoria dell'essere, presso la Galleria Arte 92 di Milano [12] .
Nella primavera del 2012 è allestita Disorientamenti (AGB 1270), per Terra madre [13] , a cura di Vittoria Surian, costituita da Canoa lunare (AGB 0093) e da dodici costellazioni blu. Nel settembre dello stesso anno presenta alla rassegna Gabriella Benedini Opere 1972-2012 [14] curata da Martina Corgnati all’IGAV, Istituto Garuzzo per le Arti Visive, di Saluzzo l’installazione Nel tempo (AGB 0250), in cui Navigazione (AGB 0094) poggia su trentadue tavole nere. In autunno poi, in occasione di Non si riposa il mare [15] allo Spazio Oberdan di Milano, vengono proposte tre installazioni: Mare di piombo (AGB 1566), Mappe del cielo (AGB 1567) e Biliotheca (AGB 1599). La prima è costituita da frammenti di barche rivestiti di gesso e poggianti su una base di piombo; la seconda, caratterizzata al contrario da grande levità, vede dodici pannelli di garza disegnati con costellazioni, disposti a cerchio attorno ad Arpa marina (AGB 0146); Bibliotheca, infine, ricostruisce un’ampia sala completamente rivestita di librerie a contenere i centotrenta volumi creati per i Cento Amici del Libro e lungo le pareti si aprono quattro porte con i nomi delle discipline del Quadrivium, Aritmetica, Geometria, Astronomia e Musica.
In occasione della nona edizione della rassegna La via del sale a cura di Silvana Peira (29 giugno-27 luglio 2014) propone un’installazione con libri lignei (AGB 2288) collocata nei suggestivi locali del castello dei Del Carretto a Saliceto e nello stesso anno per Gabriella Benedini 1984-2014 Transiti e incontri, la mostra allestita al Museo Diocesano di Milano nel 2014 [16] , sono ideate due installazioni: Nozze di Psyche (AGB 1718), costituita da un disco di carta su garza steso sul pavimento (AGB 2212 del 1997, utilizzato anche in altre occasioni) e frammenti a forma di guscio di vetroresina mentre alle pareti compaiono quattro tavole, tre Vele di Psyche (AGB 0042, 0745, 0046) e Carro di Psyche (AGB 0748); la seconda è Grande costellazione (AGB 1737), in cui sulla parete alle spalle dell’Arpa di Ermes (AGB 0136) sono assemblate sessanta tavole polimateriche nere che fanno da fondale.
Due anni più tardi per la monografica Concerto per Sofonisba [17] , allestita nelle sale del Museo del violino di Cremona, presenta l’installazione 100 libri-spartiti (AGB 0639), in cui i volumi lignei si mostrano su leggii a occupare un’intera sala.
Le ultime installazioni in ordine di tempo vedono la grande barca intitolata Navigazioni (AGB 0094) del 1997 e presentata come Contrappunto nella mostra di Spoleto [18] , quale fulcro di tre suggestive creazioni, in cui il relitto, poggiante su differenti basi, è integrato da parti di bottiglie di plastica: Navigazioni (AGB 1851) del 2016 a Villa Carlotta [19] , Mare di piombo (AGB 1839) dello stesso anno al Centro San Fedele [20] e con il medesimo titolo (AGB 1819) al MAF Museo Acqua Franca del Depuratore di Milano San Rocco nel 2017 [21] .
Infine, ideate per la mostra Athanor [22] alle Gallerie d’Italia, Navigazioni (AGB 2249) costituita da cinque elementi realizzati dagli scarti degli stampi delle arpe in vetroresina e tela e Biblioteca (AGB 2278), la potente raccolta di trecentonovantasei volumi lignei.
In occasione della mostra Navigare Cieli allestita nella sede cremonese dell’Università Cattolica Gabriella Benedini realizza tre potenti installazioni: una legata al tema della terra (AGB 2293) composta da un grande disco (AGB 1717) e da alcuni sassi del deserto; Biblioteca in cui ritorna – esplicito omaggio all’ateneo, luogo della cultura e del sapere – la monolitica struttura presentata alle Gallerie d’Italia di fronte alla quale sono aperti, poggiati su leggii, numerosi volumi lignei (AGB 2294) e infine Costellazioni (AGB 2295) una serie di sette Costellazioni blu alla base delle quali si aprono su leggii altri libri.