Sculture
La dimensione scultorea è cifra distintiva dell'arte di Gabriella Benedini, che sa dominare lo spazio con forza ma anche con leggerezza e poesia. Sono grandi sculture molte opere qui presentate nella sezione delle Arpe, ma anche in quella delle Navigazioni e delle Vele, espressione, tutte, dei temi a lei cari: la musica e il viaggio, legati a quelli delle costellazioni e della misurazione.
In questa sezione, tuttavia, compaiono delle piccole opere - nove in tutto -, per lo più lignee, risalenti al 1989, anche se la maggior parte non riporta alcuna datazione, piuttosto omogenee tra loro, costituite dall’assemblaggio di elementi, sui quali l’artista è intervenuta con i segni del suo alfabeto.
Differenti, soprattutto per l’utilizzo dei materiali, sono l’Alberello (AGB 1020) probabilmente del 1978 in ferro e materiale sintetico, e Utopia (AGB 0206). Purtroppo distrutta questa grande scultura in PVC è creata nel 1971, grazie alla collaborazione dello scultore Franco Mazzucchelli, per la personale tenuta al Centro di Attività Visive-Palazzo dei Diamanti di Ferrara [1] . Rimasta abbandonata per alcuni anni nella cantina dell’artista, l’opera di notevoli dimensioni (la “testa” misurava circa tre metri e mezzo e la lunga propaggine, simile a un cordone ombelicale, dodici metri) diventa la protagonista del Super 8 Diutop (AGB 2206) realizzato nel 1975.
Infine nel 2024, in occasione della mostra alla Fabbrica del Vapore di Milano [2] , realizza Alberi (AGB 1789): quattro leggere, contorte strutture in ferro poggianti su una base rettangolare.